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Correva l’anno 1903, quando Gustav Klimt (Baumgarten, 14 luglio 1862 – Vienna, 6 febbraio 1918) giunse per la prima volta sul Lago di Garda.

Vi rimase solo due giorni - l’occasione fu un viaggio a tappe attraverso diverse città italiane - ma il fascino indimenticato dei quei luoghi fu tale da indurlo a tornarvi dieci anni dopo, per un lungo soggiorno estivo che si protrasse dal 25 luglio all’11 settembre 1913.

Ha dunque il sapore di un grande e atteso ritorno, la mostra KLIMT. Grafica d’arte allestita al MuSa - Museo di Salò che dal 22 marzo al 25 maggio 2025 raduna oltre 70 opere – collotipi, eliografie, litografie, disegni e alcune edizioni della celeberrima rivista Ver Sacrum - attraverso i quali è possibile ripercorrere le fasi salienti ed i capisaldi tematici che scandirono la produzione del padre nobile della Secessione viennese.

Con la curatela di Federica Bolpagni ed Elena Ledda, in collaborazione con la Klimt Foundation di Vienna, la mostra documenta una produzione copiosa, fulgida testimonianza di quell’idea di “opera d’arte totale” perseguita dal Maestro dello Jugendstil, e anticipatrice del concetto di riproducibilità tecnica teorizzato da Walter Benjamin di lì a poco.