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Una risposta di alta vita: è quanto dice di aspettarsi Gabriele d’Annunzio nella prosa autobiografica Il secondo amante di Lucrezia Buti, conservata nella raccolta Le faville del maglio. E una risposta vitale è quella che arriva ora dal Vittoriale degli Italiani, in un anno che quanto mai prima ne ha provato la capacità di reagire a sfide nuove e inaspettate.      

Il monumento alla “vita inimitabile” del Poeta reagisce dunque mantenendo fede, di fronte al proprio pubblico affezionato, alla tradizione della festa settembrina, che sabato 26 settembre dalle ore 17.00 darà il via a un nuovo, ricco calendario di attività. Lo farà alla presenza del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, del Presidente del Consiglio regionale della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri, dell'Assessore all'Autonomia e Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, del Sindaco della Città di Pescara Carlo Masci e dell’Assessore alla Cultura e al Patrimonio Unesco della Città di Siracusa Benedetto Fabio Granata, aprendo gratuitamente le proprie porte al pubblico a partire dalle ore 15.oo, inaugurando nuove esposizioni e accogliendo nuovi doni.

Primi fra tutti, quelli dell’artista Ugo Riva, di cui già il Vittoriale conserva alcune opere: a queste si andranno ad aggiungere ora il gruppo scultoreo Chric e Nei sogni di Luce Aida, realizzati appositamente dall’artista e che troveranno casa nel Museo L’Automobile è Femmina.

Sarà invece il MAS a ospitare Daccapo, esposizione degli artisti Ugo Riva, Nicola Nannini, Simone Pasini e Pierantonio Tanzola curata da Giordano Bruno Guerri e realizzata con il contributo di Besharat Art. La mostra, visitabile fino al 22 marzo 2021, rappresenta un ritorno, appunto “daccapo”, al saper fare nella scultura e nella pittura, ma anche all’amicizia e alla solidarietà tra artisti, nuovamente protagonisti della loro stessa opera. Le opere, in un numero limitato, volutamente perché tutte hanno bisogno di spazio per essere intuite e capite, sono profondamente diverse: le unisce la relazione di ciascun artista con il Vittoriale e le sue suggestioni, con Gabriele d’Annunzio e il suo messaggio di bellezza. È il luogo, dunque, a unire le quattro poetiche poste in dialogo tra loro in un percorso ideato da Ugo Riva e che vede le opere di Pasini, una di faccia all’altra, seguite da quelle di Nannini e di Tanzola, tutte in corsa verso la scultura di Riva: un percorso espositivo che si interroga sul passato, sul qui e ora, sul futuro delle nostre presenze.

Giungerà poi a Villa Mirabella, dove sarà ospitata fino all’1 marzo 2021, Tempora Vatis dell’artista contemporaneo Andrea Chisesi. La mostra esporrà 68 tra bozzetti, disegni e opere su tela che raccontano la vita di d’Annunzio, originando dalla scoperta di alcune pagine di giornale risalenti al 1920 sulle pareti dello studio dell’artista, un hotel dell’Ottocento. Completa il percorso la “Stanza segreta”: installazione “a luci rosse” costituita da piccole porte, dietro ciascuna delle quali si celerà una fusione su carta dedicata ai riti amorosi del Poeta e visibile solo attraverso il buco della serratura. Il catalogo della mostra, prodotto da Materiarte con testi di Giordano Bruno Guerri e della curatrice Marcella Damigella, sarà disponibile anche in versione digitale, scaricabile sul proprio smartphone.    

Ancora, nuove e significative donazioni: da Un sogno di Gabriele D’Annunzio: Uno SVA sorvola Miyajima (Giappone), quadro del pittore giapponese Satoshi Dobara, alla Medaglia d’Oro appartenuta al Marinaio Gino Montipò, “il filibustiere del Carnaro”, come lo soprannominò d’Annunzio per i suoi numerosi e provvidenziali interventi durante l’impresa di Buccari, donato dalla nipote Margherita Montipò. Infine, la bandiera tricolore di Buccari custodita finora dall’ANMI – Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

A concludere la giornata di festa, la presentazione delle sciarpe del Vittoriale realizzate da Squadra Atlantica, azienda artigianale i cui prodotti, veri e propri pezzi di design, sono progettati come testimonianze e veicoli di narrazione storica, e l’annuncio della vittoria al prestigioso Concorso di Roma 2020 della Medaglia d’Oro per le nuove rose da parte della Gabriele d’Annunzio®, la rosa  voluta dal Presidente Giordano Bruno Guerri e presentata lo scorso anno nell’ambito del progetto culturale L-ODO-ROSA, avviato nel 2019 per la riqualificazione del Roseto del Vittoriale.           
Il Presidente Giordano Bruno Guerri, a commento del premio: "Una rosa che porta il nome di Gabriele d'Annunzio doveva necessariamente essere la più bella e sontuosa. Così la volevamo e l'abbiamo avuta, questo premio ce lo riconosce. Adesso la 'Gabriele d'Annunzio' girerà il mondo e lo conquisterà con il suo splendore, ma tutti potranno goderla anche qui, nei giardini del Vittoriale degli Italiani."

Così il Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani Giordano Bruno Guerri: Non occorre spiegare a cosa diamo “Una risposta di alta vita”. Reagiamo da forti alla sciagura che ci affligge, portiano a termine i progetti avviati e ne iniziamo di nuovi. Festeggeremo altri doni e soprattutto il futuro, dando avvio ai lavori che annuncio qui. L’Esedra e Piazzetta dalmata, oltre alla facciata della Prioria, verranno riportate all’antico splendore grazie a un investimento generoso e accorto della Regione Lombardia, come già l’ingresso monumentale e il viale d’ingresso: potrete già vedere i primi risultati. Inoltre, grazie a un bando vittorioso della Fondazione Cariplo, avvieremo i lavori per la trasformazione del Casseretto, la casa dell’architetto Maroni, in un museo a lui dedicato. La presenza di ospiti illustri - dalle Alpi alla Sicilia passando per l'amato Abruzzo - conferma l'importanza del Vittoriale nella vita del nostro Paese. Questa è la nostra risposta di alta vita. 

Così il Maestro Ugo Riva: DACCAPO è la presa di coscienza che qualcosa si è lacerato dentro e fuori di noi. La terra non ci sopporta più e lo grida a gran voce. Le diseguaglianze tra ricchi e poveri aumentano a dismisura. Gli ideali e i sogni sono materia da Facebook. L’arte è iperproduzione senza etica ed estetica nella speranza di diventare “brand”. Daccapo sono dieci opere che cercano di ricucire questo taglio. Ci riportano alla bellezza, alla capacità del saper fare, allo stupore degli occhi, al sommovimento dell’anima. Daccapo sono quattro amici intellettuali che tornano a decidere di come e per cosa stare assieme senza intermediari altri.  Daccapo è un segno di vita e speranza. Un invito a cambiare strada per tornare su quella maestra quella che lascia il segno nella storia e sta scolpita a caratteri cubitali sul timpano dell’entrata del Vittoriale: “IO HO QUELLO CHE HO DONATO”. DACCAPO ASSIEME CON RISPETTO GIOIA E QUALITÀ.