Per la rassegna «Diritti e libertà» venerdì 10 novembre è ospite della biblioteca civica di Riva del Garda Vincenzo Passerini, autore di «Tracce nella nebbia: cento storie di testimoni» (Vita Trentina, 2021).
Nel 2008 David Grossman tenne un discorso a Monaco e disse: «Io scrivo da trent’anni e, ormai lo so, ogni volta che parlo in maniera dettagliata della lotta di un singolo contro qualunque tipo di arbitrio, scopro che qualcosa in me cambia, si redime. E se insisto a descrivere accuratamente le sensazioni e le sottili sfumature di questa lotta, riformulando con parole mie una situazione che si va via via cristallizzando intorno a me, mi rendo conto di aver percorso un altro millimetro della distanza che mi separa da ciò che in passato mi sembrava irraggiungibile, e immutabile».
«Ci sono venute in mente queste parole di Grossman -spiega lo staff della biblioteca- quando abbiamo pensato di invitare Vincenzo Passerini per il terzo appuntamento della rassegna “Diritti e libertà”. Perché questo nostro ex collega (è stato bibliotecario di professione) parlando dei suoi “Testimoni” ci insegna che essi, pur facendo parte di una vicenda collettiva, spesso hanno agito nella solitudine. E noi tutti nella solitudine della nostra intimità possiamo, se riconosciamo le loro tracce nella nebbia, dare un senso a tutto ciò che l’umanità compie attraverso il corso della sua storia e pensare che l’immutabile di Grossman si possa insieme ricostruire.
«Sono tracce nella nebbia, sono impronte nel deserto, sono segnali nel buio -scrive il curatore del libro, il noto giornalista, saggista e conduttore televisivo Marco Damilano- ti mostrano la strada che loro hanno percorso per primi, spesso cercandola da soli, guidati dalla loro coscienza nel momento di dire un sì o un no, animati dalla passione per la vita. I testimoni sono prima di tutto questo. Fanno vedere quello che non vediamo. Insieme le loro biografie uniche, irripetibili, compongono il mosaico, la necessità della testimonianza. Il testimone è dentro le cose, immerso nella sua realtà e nel suo tempo ma suggerisce che un altro mondo è possibile».
Nato a Brentonico nel 1951, bibliotecario, Vincenzo Passerini è stato tra gli animatori di varie iniziative culturali e politiche (Rosa Bianca, Il Margine, La Rete, Costruire Comunità) e consigliere regionale del Trentino-Alto Adige dal 1993 al 2003. Ha presieduto dal 2011 al 2014 il Punto d’incontro fondato da don Dante Clauser, che a Trento accoglie le persone senza dimora. Dal 2015 al 2018 ha guidato la federazione del Trentino-Alto Adige del Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza). Ha pubblicato «Anch’io in fila alle sei. Con gli immigrati davanti alla questura» (2003), «Ricordati che sei stato straniero anche tu» (Il Margine, 2015) e, con Giorgio Romagnoni, La solitudine di Omran. Profughi e migranti, cronache di una rivoluzione» (Il Margine, 2018). Il suo ultimo libro è «Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni» (Vita Trentina, 2021).
L’incontro, nella sala conferenze al terzo piano della biblioteca, inizia alle 20.30. Vincenzo Passerini dialoga con Walter Piombini. Ingresso libero.