Due delle sette Unità Navali in forza al Nucleo della Guardia Costiera Gardesana, che trova la sua base principale a Salò, sono stati rischierati nel sorgitore di Nago Torbole per operare nelle acque dell’alto Garda. Si tratta della Motovedetta CP 605, uscita da qualche giorno da lavori di refitting e del battello veloce GC B98.
Alle due unità navali, sulle quali opereranno da tre a cinque militari, a seconda delle missioni, è stata assegnata anche una radiomobile CP per le attività logistiche e di interventi lungo costa. Il rischieramento dei guardiacoste e dei mezzi navali e terrestri, reso possibile grazie alla caserma fornita in comodato d’uso gratuito dalla locale amministrazione comunale alla Guardia Costiera e ai posti d’ormeggio assicurati dall’Ispettorato dei Porti di Trento, è stato autorizzato dal Reparto Operativo della Direzione Marittima di Venezia e rientra nell’ambito del protocollo di sicurezza dei naviganti per il Lago di Garda, il cui rinnovo è stato discusso in un’apposita riunione indetta dalla Comunità del Garda e alla quale hanno preso parte i rappresentanti dell’Ispettorato dei Porti di Verona e di Trento, dell’Autorità di Bacino, della Guardia Costiera e della stessa Comunità del Garda.
Nell’ambito della predetta riunione sono stati analizzati i dati operativi svolti dalla Guardia Costiera nell’anno 2022, di cui si elencano quelli più rilevanti:
Ø 734 missioni navali
Ø 15.441 miglia nautiche percorse in attività di vigilanza di polizia di sicurezza della navigazione;
Ø 144 sono state le operazioni di soccorso coordinate dalla sala operativa di Salò, di cui 98 svolte dai mezzi navali della Guardia Costiera e 46 dalle forze concorrenti (Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Protezione Civile e Organizzazioni di Volontariato);
Ø 222 le persone soccorse e assistite nell’ambito di tali coordinamenti SAR;
Ø 3880 i controlli in materia di diporto e di sicurezza della navigazione;
Ø 563 le sanzioni amministrative elevate, la maggior parte per navigazioni a motore in zone riservate alla balneazione, per evoluzioni pericolose e per mancato rispetto dei limiti di velocità;
Ø 29 i sequestri eseguiti (1 penale e 28 amministrativi, tra cui 7 sequestri di unità da diporto e 20 per violazioni in materia di tracciabilità del prodotto ittico e mancato rispetto delle normative per la conservazione, per un totale complessivo di 834 kg di prodotto ittico);
Ø 2 le operazioni di bonifica ambientale eseguite rispettivamente con vigili del fuoco e con il wwf.
I dati sopra elencati, in aumento di circa del 30% rispetto al 2021 e del 40% rispetto al 2020, che testimoniano la quantità di lavoro svolto dalla Guardia Costiera sul lago più grande d’Italia nel 2022 si è reso possibile anche grazie all’implementazione di uomini e mezzi che il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, su richiesta della Direzione Marittima di Venezia, ha destinato nell’ultimo triennio sul Lago di Garda. Ad oggi, infatti, il Nucleo Mezzi Navali Guardia Costiera del Lago di Garda, può contare su:
Ø 37 guardiacoste (tutti abilitati al salvamento nuoto e al primo soccorso sanitario);
Ø 1 sala operativa attiva h24;
Ø 1 motovedetta ogni tempo pronta a muovere h24 con qualsiasi condizione meteo lacuale;
Ø 2 motovedette di polizia lacuale;
Ø 3 gommoni veloci;
Ø 1 Rescuerunner (particolare moto d’acqua che può operare sui bassi fondali e su scogliere affioranti);
Ø 5 mezzi terrestri;
Ø Tre basi logistiche (la principale a Salò, una a Nago Torbole e una in fase di allestimento a Lazise, tutte fornite in comodato d’uso gratuito dalle locali amministrazioni alla Comunità del Garda per gli usi logistici della Guardia Costiera).
Inoltre, in considerazione degli eccellenti risultati del dispositivo operativo messo in campo dalla Guardia Costiera nel 2022, anche quest’anno, prima dell’inizio della stagione estiva, altre due unità navali del Nucleo verranno rischierate nel sorgitore di Lazise, al fine di avere una equa distribuzione dei mezzi lungo i 164 km di coste del lago, con una possibilità di prontezza d’intervento più efficace in fase di richiesta da parte dell’utenza, nonché di poter vigilare costantemente, per come fatto nello scorso anno, le coste lombarde, venete e trentine.