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Dal 10 aprile al 30 novembre 2022, il MuSa – Museo di Salò dedica alla figura dell’artista e scenografo Daniele Lievi (1954-1990) la mostra Carte Segrete→Teatro. Visioni, ideata dal

fratello Cesare Lievi e curata da Bianca Simoni.

A trent’anni dalla sua prematura scomparsa, la mostra – organizzata dal Comune di Salò – Assessorato alla Cultura in collaborazione con il MuSa – Museo di Salò – ripercorre attraverso più di 150 opere la parabola

creativa e il talento visionario di Daniele Lievi e ne documenta in modo ampio ed esaustivo la produzione, dalle sue Carte Segrete – centinaia di disegni conservati in una sorta di diario personale – fino ai materiali

relativi alla sua attività di scenografo per il teatro, svolta insieme al fratello regista.

Arte visiva e scenografia: in tutta l’opera di Daniele Lievi i due generi artistici dialogano, si accordano, si fondono attraverso continui rimandi, modificazioni, ricerche personali ed estetiche in un proficuo e poetico

confronto tra bidimensionalità e tridimensionalità.

“Il percorso espositivo immaginato per Salò – sottolinea Cesare Lievi, fratello dell’artista, regista teatrale e ideatore della mostra – evidenzia l’intreccio estremamente fecondo tra l’attività artistica di Daniele Lievi, la

sua operosità di pittore e grafico culminante nelle cosiddette Carte Segrete, e quella di scenografo attivo tra la fine degli anni Settanta e per tutti gli anni Ottanta nei teatri italiani ed europei. Non si tratta al proposito

– e va detto subito – di un artista che occasionalmente si dedica al teatro (cosa abbastanza consueta nel Novecento) ma di uno che fa della rappresentazione visiva su carta o tela e di quella scenica l’elemento

fondamentale, il nucleo centrale della sua attività, tematizzandolo e svolgendolo con ostinazione in una serie di rimandi e corrispondenze in grado di generare una totalità frammentata e contemporaneamente compatta

in cui scenografo e artista non solo si intrecciano e si compenetrano ma anche producono una figura nuova, un unico (forse senza nome) in cui la distinzione sopra citata si annulla completamente.”

Definiti dalla stampa tedesca Zauberer des Gardasee (i maghi del lago di Garda), Daniele e Cesare Lievi firmarono tra il 1979 e il 1990 più di venti spettacoli tra l'Italia, l'Austria, la Germania e la Svizzera. Oggi sono

raccontati in un percorso espositivo anch’esso spiccatamente teatrale – l’ultima messa in scena dei fratelli Lievi – che riunisce 156 opere tra Carte Segrete, tele e disegni-studi per la scena, 108 fotografie degli

spettacoli realizzati, modellini teatrali e una ricca documentazione video di schizzi, appunti visivi per scene e costumi, oltre ai filmati degli spettacoli stessi.

Carte Segrete→ Teatro. Visioni racconta il percorso artistico di Daniele Lievi, dalle prime sperimentazioni teatrali a Gargnano con il Teatro dell'Acqua fino ai successi nei grandi teatri di Basilea, Francoforte, Amburgo,

Berlino, Vienna e Milano; le opere esposte rivelano il dialogo e la tensione costanti e continui tra foglio e spazio, l'intrecciarsi tra la fantasia segreta e pura della sua immaginazione e la concretezza della realizzazione

scenica, tra il sogno racchiuso nei disegni delle Carte Segrete e quanto di esso rimane nella sua trasposizione teatrale. Lo spettatore, in questo modo, viene coinvolto nella lotta estenuante ma vitale tra visione astratta

e necessità scenica.