Inaugurata il 22 marzo, è visitabile fino al 25 maggio la mostra “Klimt. Grafica d’arte” curata da Elena Ledda e Federica Bolpagni. Si tratta dell’atto iniziale della nuova presidenze del MuSa affidata a Stefano Zane e tenuta a battesimo dal neo-sindaco di Salò Francesco Cagnini con una cerimonia molto affollata, che ha visto anche l’intervento dello storico dell’arte Valerio Terraroli.

Il legame fra Gustav Klimt (1862-1918) e il lago di Garda è profondo: l’artista austriaco lo visitò una prima volta nel 1903 e una seconda nel 1913, quando il soggiorno fu più prolungato. Traccia di quella vacanza è presente in quattro opere dell’artista, in particolare in una bellissima “Veduta di Malcesine” che forse è andata distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale ma, secondo altre e più recenti ipotesi, potrebbe trovarsi intatta nel caveaux di qualche collezione privata. La mostra salodiana, realizzata in collaborazione con la Klimt Foundation di Vienna, presenta un disegno del maestro e ben sessanta riproduzioni di sue opere provenienti da tre cartelle di collotipi (una tecnica fotografica artistica di difficilissima realizzazione) che risalgono al 1918, al 1919 e al 1931. La prima cartella fu curata personalmente dall’artista e consente di entrare a diretto contatto con l’arte di un maestro dell’Otto-Novecento che ha segnato a fondo la storia dell’arte mondiale.

 

Odoardo Resti